Luar Die Brucke

Domenica pomeriggio abbiamo aperto le danze proiettando il documentario di Pietro Orsatti: Luar Brasil.

La compagnia Luar di Danza è un progetto sociale e artistico nato 14 anni fa nella Baixada Fluminese, una delle zone più povere di Rio de Janeiro .Si tratta di un progetto educativo e formativo basato sul teatro e la danza e rivolto ai ragazzi di strada. Il progetto oggi coinvolge più di 1500 ragazzi. Molti dei ragazzi dei primi gruppi sono danzatori professionisti e insegnanti.
Luar, infatti, non solo cerca di fare un lavoro sociale diretto, ma anche di creare nuove professionalità artistiche.
Nell’aprile del 2004 la Compagnia Luar è venuta in Italia per una turnè di un mese con un nuovo spettacolo chiamato Fame Zero, In occasione della prima data a Roma la Compagnia è stata accompagnata da Frei Betto.
Il documentario racconta questa prima data attraverso il dialogo con Luar e Frei Betto, le immagini dello spettacolo, le speranze e le aspirazioni di un gruppo di ragazzi che fanno della loro arte un impegno politico ben preciso.

Riprese : Andrea Boni, Luca Bellino, Pietro Orsatti.
Montaggio: Nicola Di Lecce.
Visita il sito: http://www.aracna.net

 

Scaricatelo su Arcoiris TV ad alta risoluzione.

Siamo belli dunque rischiamo.

Die Brucke è una redazione mobile, come ha detto Luca, anche se siamo sparsi in ogni parti d’Italia,
siamo uniti da questo ponte giornalistico, dalla passione per la scrittura, dall’amore per l’informazione,
un’informazione che non vuole sostituirsi ai media nazionali,
ma vuole accompagnare il lettore nella riflessione, nella critica, vuole raccontare delle storie e condividerle.
Il nostro obiettivo è ampliare la redazione, ridurre la distanza tra redattore e lettore,
perchè, spesso, la vera informazione parte dal basso,
perciò abbiamo scelto e voluto presentare Pietro Orsatti e il suo libro L’Italia cantata dal basso,
crediamo sia fondamentale far conoscere le storie della gente che lavora, che soffre, che spera.
L’italia la fa la gente comune, non la politica, non le Istituzioni.
Abbiamo organizzato questo convegno perchè ci rendiamo conto che la nostra comunità virtuale
ha bisogno di crescere, di migliorare, di nutrirsi di incontri, di riflessione in comune,
siamo costantemente bombardati da migliaia di notizie, non abbiamo il tempo di soffermarci e le assorbiamo inconsapevolmente,
questi momenti spero possano servire a questo, a capire cosa succede e interpretarlo nel migliore dei modi, insieme.
Per scrivere questo discorso mi sono ispirata ad un brano di Pasolini, Siamo belli dunque deturpiamoci, tratto da Lettere Luterane,
Pasolini si rivolge ai giovani, li sprona a non rinunciare,
a non aver paura di apparire ridicoli o poco preparati, l’importante è provarci, rischiare.
Ad un certo punto Pasolini dice una cosa molto bella che mi ha fatto riflettere molto,
il possesso culturale è l’unico che conta, parla di due tipi di felicità, da una parte quella dei coglioni, dei padroni, dei potenti,
dall’altra quella degli intellettuali, di chi si nutre di cultura, ed è quest’ultima la più vera, la più ambita, quella più difficile da raggiungere.
A volte ci sentiamo realizzati laureandoci, ma abbiamo sempre da imparare, impariamo ogni istante, da chiunque,
io torno a casa più ricca perchè ho capito molte cose, non sono più la persona di prima.

L’abbiamo cantato in stazione, la prima volta.

Una ciambella dentro la valigia, il treno Roma-Firenze delle 13 e i biscotti sgranocchiati guardando un tabellone.

Era il 6 giugno 2011.

Così io e Luca, tra un biscotto e un altro abbiamo pensato all’organizzazione di Se è notte si farà giorno,

certo ha contribuito sicuramente molto il sostegno di Stefano, ma l’abbiamo buttata così io e Luca: ”lo facciamo un convegno, un incontro, qualcosa?”

Avevamo tutto da fare, avevamo libri interi da studiare, ma ”sì, Luca secondo me, si, possiamo”.

Perchè? Per farci conoscere, per far conoscere la nostra realtà informativa, per darle valore, per darci coraggio.

Un breve elenco delle persone da chiamare, delle persone a cui affidarci.

Noi abbiamo cantato Die Brucke alla stazione Termini.

E’ il 10 marzo 2012.

Sempre una valigia, sempre un qualche automezzo in partenza, stavolta, un autobus.

Sempre Roma.

Stavolta Piazza di Spagna, seduti, pensierosi, mille idee nella mente, una domanda insistente: ”che cosa ci inventiamo?”

Cantiamolo dal basso, Die Brucke. Come ha fatto Pietro con l’Italia.

Chi ci crede nel progetto? Io e Luca si, ci crediamo.

Un ragazzo si ferma davanti a noi e ci mostra la bandiera italiana, vuole vendercela.

Ma io a casa ne ho tre, posso venderle anch’io?

Meno simboli, più azioni, penso.

Si, questo incontro sull’Italia si farà.

Die Brucke cantato dal basso

Le redattrici e i redattori di Die Brucke (manifesto: http://www.diebrucke.it/manifesto-del-giornale/ )
sono studentesse e studenti, aspiranti giornaliste/i, lavoratrici e lavoratori,
che intendono proseguire un percorso di informazione alternativa su diversi temi,
scelti volta per volta, trattandoli in maniera originale, artistica e partecipativa.
Ciascuno e ciascuna pone a disposizione le proprie competenze, le proprie attitudini per migliorare un circuito informativo,
completamente autofinanziato e indipendente,
nato online sotto forma di testata giornalistica  ( legalmente registrata presso il Tribunale di Lanciano, n° 01/2011, ai sensi della legge n. 47 dell’8/2/1948)
che, attraverso l’organizzazione di convegni e presentazioni di libri, vuole ristabilire un reale contatto tra i protagonisti del mondo della parola scritta.
Lo spirito che anima la redazione, situata in varie parti d’Italia, è quello di creare un ponte tra le diverse realtà comunicative,
avvicinando persone fisicamente lontane, costruendo una comunità virtuale,
che tuttavia ha bisogno di sguardi,  volti e sorrisi per convincersi della sua autenticità e unicità, trasformando il rapporto tra redattore e lettore,
dando un aspetto nuovo al giornalismo partecipativo.
La prima pietra è stata posta, la scorsa estate, a Lanciano, in Abruzzo, con il convegno Se è notte si farà giorno,
che ha visto partecipare due importanti protagonisti dell’antimafia:
Antonio Mazzeo,  giornalista antimafia  e attivista del movimento No Ponte e Pino Masciari, prima imprenditore, poi testimone di giustizia e ora pedagogista di legalità.
La seconda pietra verrò posta domenica 27 maggio all’ Auditorium Istituto Palatucci di Campagna (Salerno).


Con la collaborazione del Forum Giovani di Campagna il gruppo Die Brucke si impegna ad organizzare la presentazione del libro:
L’Italia cantata dal basso. Finestre sbieche sul Belpaese del giornalista-scrittore Pietro Orsatti.
L’idea è quella unire il linguaggio musicale, quello teatrale e quello artistico, quest’ultimo proposto dall’artista lucano Salvatore La Battaglia.
( sito personale: http://www.salvatorelabattaglia.com/ ).

L’operatrice e attrice Sonia Ferrarotti dell’ass Elementi Contorti reciterà alcuni pezzi tratti dal libro.
Pietro Orsatti ha collaborato per numerose testate giornalistiche italiane e estere. Ha lavorato presso il gruppo parlamentare verde e in associazioni ambientaliste come Legambiente e Friends of the Earth. Ha realizzato progetti web e campagne per ActionAid, ANCI, Un ponte per…, Ricerca e Cooperazione. Impegnato per anni come collaboratore e redattore di numerose testate giornalistiche occupandosi di ambiente , società e esteri. Ha pubblicato, fra gli altri, per: Diario, Il Manifesto, Ag. Dire, L’Unità, Editoriale la Repubblica , Carta, La Nuova Ecologia, Arancia Blu, Modus, Liberazione. Ha collaborato con la Rai, Telesur, RedeBras e RadioPop. Collabora con Liberazione, PeaceReporter, Avvenimenti, Antimafia2000, Dazebao, PeaceLink e Arcoiris.tv. E’ stato redattore di Left, collaboratore di Terra, EcoTv, TelJato, Antimafia2000,, Agoravox.it. E’ stato fondatore del progetto editoriale de Gli Italiani. Ha pubblicato nel 2009, per la casa editrice Socialmente, il libro “A schiena dritta”. Ha pubblicato a fine maggio 2011 con Coppola editore il nuovo Libro “L’Italia cantata dal basso”, ha pubblicato ebook con Errant Editions – “Roma – un reportage” e “Utopia Brasil”. Sempre per Errant Editions sta sperimentando una collana fra narrazione e giornalismo
In uscita il suo nuovo romanzo Nuddu.

La Battaglia all’illegalità

Quando si pensa all’illegalità si pensa spesso alle associazioni organizzate come la mafia e la camorra, alle violazioni delle regole che dovrebbero essere controllate dalla giustizia, insomma a qualcosa lontano da noi.

Proviamo ad immaginare un mondo in cui noi stessi siamo controfigure  e allo stesso tempo spettatori attivi.Non andiamo a cercare il male lontano dai noi ma riconosciamolo nella nostra città, nel nostro bel paese, nel nostro comportamento di silenzio assenso.

Ci renderemo conto che l’illegalità si tocca con mano, si calpesta incidentalmente o siamo noi stessi a provocarla.

L’idea di Salvatore La Battaglia nasce proprio da questa visione semplice e, semplici e volutamente senza ricerca manieristica, sono le immagini che propone.

Allusioni a un mondo che ogni giorno vediamo scorrere violento di fronte a noi, riferimenti a scene che non si vogliono rendere belle e artistiche, anzi vogliono essere spontanee e vicino al quotidiano.

Forse la ribellione a quello che percepiamo come illegale non può che nascere dalla presa di coscienza del male che c’è in noi e intorno a noi.

Per questo La Battaglia, che da anni vive a Napoli e che conosce il mondo dell’illegalità, ha pensato ad un allestimento fuori dal comune, che non vuole allontanare l’oggetto d’arte dallo spettatore ma al contrario che vuole renderlo partecipe, attraverso un percorso obbligatorio: calpestando e raccogliendo immagini,

l’illegale si tocca con mano.

Roberta Torchitti

E’ quasi giorno.

E’ quasi ora.

 

Pino Masciari interviene a “Se è notte si farà giorno”

Pino Masciari interverrà a “Se è notte si farà giorno”, l’iniziativa organizzata da Die Brucke contro la mafia che si terrà il 12 agosto a Lanciano presso il Polo Museale S. Spirito con inizio alle ore 19,00 e che vedrà la partecipazione esclusiva oltre che di Pino Masciari anche di Antonio Mazzeo.

Chi è Pino Masciari

Giuseppe Masciari è un imprenditore edile calabrese, nato a Catanzaro nel 1959, sottoposto a programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, insieme a sua moglie (medico odontoiatra) e ai loro due bambini.

Pino Masciari

Pino ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica.
La criminalità organizzata ha distrutto le sue imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione dove essa è infiltrata, intralciando i rapporti con le banche con cui operava. Tutto ciò dal giorno in cui ha detto basta alle pressioni mafiose dei politici ed al racket della ‘ndrangheta.
Il sei per cento ai politici e il tre per cento ai mafiosi, ma anche angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali e di manodopera imposta da qualche capo-cosca o da qualche amministratore, nonché costruzioni di fabbricati e di uffici senza percepire alcun compenso, regali di appartamenti, e acquisto di autovetture: questo fu il prezzo che si rifiutò di pagare.
Fu allontanato dalla sua terra per l’imminente pericolo di vita a cui si è trovato esposto lui e la sua famiglia.

Cronostoria

Da quando operava nella sua attività con le sue aziende, Pino Masciari non si arrese mai ai soprusi della ‘ndrangheta, si ribella, riferisce all’Autorità Giudiziaria e denuncia, fino al punto di decidere la chiusura delle sue imprese licenziando nel settembre 1994 gli ultimi 58 operai rimasti.

Ingresso nel Programma Speciale di Protezione

Il 18 Ottobre 1997 Pino, Marisa e i due figli appena nati entrano nel programma speciale di protezione e scompaiono dalla notte al giorno: niente più famiglia, lavoro, affetti, niente più Calabria. Pino testimonia nei principali processi contro la ‘ndrangheta e il sistema di collusione, quale parte offesa e costituito parte civile. Diventa “il principale testimone di giustizia italiano”, così lo definisce il procuratore generale Pier Luigi Vigna. Inizia il CALVARIO: accompagnamenti con veicoli non blindati, con la targa della località protetta, fatto sedere in mezzo ai numerosi imputati denunciati, intimidito, lasciato senza scorta in diverse occasioni relative ai processi in Calabria, registrato negli alberghi con suo vero nome e cognome, senza documenti di copertura. Troppi episodi svelano le falle del sistema di protezione che dovrebbe garantire sicurezza per lui e la famiglia.

Lo Stato istituisce la figura del testimone di giustizia

2001. Con la legge 45/2001 si istituisce la figura del testimone di giustizia, cittadino esemplare che sente il senso civico di testimoniare quale servizio allo Stato e alla Società.Il 28 Luglio 2004, la Commissione Centrale del Ministero degli Interni gli notifica “che sussistono gravi ed attuali profili di rischio, che non consentono di poter autorizzare il ritorno del Masciari e del suo nucleo familiare nella località di origine; Ritenuto che il rientro non autorizzato nella località di origine potrebbe configurare violazione suscettibile di revoca del programma speciale di protezione”.

Revoca del programma speciale di protezione

Il 27 Ottobre 2004, tre mesi dopo, la stessa Commissione Centrale del Ministero degli Interni gli notifica il temine del programma speciale di protezione. Tra le motivazioni si indica che i processi erano terminati. Cosa non vera: i processi erano in corso e la D.D.A. di Catanzaro emetteva in data , 6 febbraio 2006 successiva alla delibera, attestato che i processi era in corso di trattazione.

Ricorso contro la revoca

19 Gennaio 2005, Pino fa ricorso al TAR del Lazio contro la revoca, azione che gli permette di rimaneresotto programma di protezione in attesa di sentenza.

Il programma cessa in ogni caso

1 Febbraio 2005, senza tenere conto del ricorso già in atto, la Commissione Centrale del Ministero dell’Interno delibera ancora una volta di “ invitare il testimone di giustizia Masciari Giuseppe ad esprimere la formale accettazione della precedente delibera ricordando che alla mancata accettazione da parte del Masciari, seguirà comunque la cessazione del programma speciale di protezione”.

Non può testimoniare ai processi

Il 19 Maggio 2006, il legale di Masciari invia una nota alle Autorità competenti per segnalare che i Tribunali erano stati notiziati della fuoriuscita del Masciari dal programma di protezione per cui lo stesso non risultava essere più soggetto a scorta per accompagnamento nelle sedi di Giustizia. Pino Masciari si è recato ugualmente nei processi con senso di DOVERE, accompagnato dalla società civile.

Sentenza del TAR: diritto alla sicurezza

Gennaio 2009, dopo 50 mesi a fronte dei 6 mesi stabiliti dalla legge 45/2001 art.10 comma 2 sexies-, il TAR del Lazio pronuncia la sentenza riguardo il ricorso e stabilisce l’inalienabilità del diritto alla sicurezza, l’impossibilità di sistemi di protezione o programmi a scadenza temporale predeterminata e ordina al Ministero di attuare le delibere su sicurezza, reinserimento sociale, lavorativo, risarcimento dei danni. Pino Masciari per tramite del suo legale fa richiesta formale dell’ottemperanza della sentenza.

Sciopero della fame e della sete

Aprile 2009 Non avendo ricevuto nessuna risposta dalla Commissione Centrale del Ministero dell’Interno, Pino annuncia la volontà di cominciare il 7 aprile lo sciopero della fame e della sete, fintanto che non vedrà rispettati i diritti della sua famiglia ancor prima che i propri. Lo sciopero della fame è l’ultima risorsa, noi la supportiamo vista l’urgente necessità di tornare a vivere. Grazie a pino Masciari abbiamo imparato ad amare lo STATO. Dodici anni di sofferenza e esilio sono un prezzo altissimo che i Masciari hanno pagato con dignità, senza mai rinnegare la scelta fatta. E’ ora che questo STATO riconosca loro quanto dovuto. Noi, Società Civile, non possiamo accettare questa scelta senza lottare fino all’ultimo istante al fine di evitare l’ ennesimo estremo sacrificio della famiglia Masciari. Basta una firma, e la volontà di apporla. Per i cittadini, lo STATO e la Costituzione. Per la Famiglia Masciari.

Il 14 maggio termina lo sciopero della fame e della sete a seguito dell’impegno preso dalla Presidenza della Repubblica attraverso la nota del 12 maggio, che da quel momento gli  assegna scorta e tutela adeguata e ulteriori vetture di staffetta, che lo hanno accompagnato

Due eventi preoccupanti

Il 21 luglio 2009, sul davanzale dell’ex sede della ditta di costruzioni di Pino (attualmente ufficio legale del fratello), a Vibo Valentia, è stato ritrovato un ordigno inesploso.

Il 19 agosto l’abitazione in località segreta nella quale risiede Masciari con la famiglia è stata violata. In questo caso si è trattato probabilmente di ladri comuni (cosa comunque gravissima, a riprova della vulnerabilità cui sono soggetti), nel precedente è stata invece la ‘ndrangheta, che ricorda di non avere fretta, non dimentica.

L’uscita dal Programma speciale di protezione

Nel 2010 ha concordato la conclusione del Programma Speciale di Protezione in comune sintonia con il Ministero dell’Interno, dando cosi inizio ad una nuova fase della sua vita e quella della famiglia, con le Istituzioni e la società civile al suo fianco. Pino Masciari vive oggi alla luce del sole, pur rimanendo “sotto scorta”.

L’inizio di una nuova vita

Pino Masciari: “Quando istituzioni e società civile si assumono le proprie responsabilità lo Stato vince. In questo credo e continuo a credere ed è per questo che sono certo che la mia vicenda si concluderà con la giusta reintroduzione sia in ambito lavorativo che sociale ed umano“.

Pino Masciari in questi anni ha girato l’Italia, ha solidarizzato con i familiari delle vittime di mafia ed altre associazioni, persino oltre confine, è stato a raccontare la propria storia in numerosissimi istituti scolastici e incontri organizzati dalla società civile. Inoltre ha ottenuto la cittadinanza onoraria di molte città.  E infine, si è deciso – insieme alla moglie – a raccontare la sua storia in un libro. Si intitola “Organizzare il coraggio. La nostra vita contro la ‘ndrangheta”, lo ha pubblicato la torinese Add.

Se è notte si farà giorno [rassegna stampa]

Il 12 agosto Se è notte si farà giorno. Visto che mancano poco più di due settimane, possiamo cominciare a fornire qualche dettaglio circa la conferenza sulla criminalità organizzata promossa da Die Brücke e patrocinata dal comune di Lanciano, che l’ha inserita nel proprio programma di iniziative estive (scaricabile in formato pdf qui).
Il luogo scelto è la sala convegni del polo museale di Santo Spirito (foto e descrizione), che ben si presta non solo alla conferenza in oggetto, ma – grazie allo splendido chiostro – anche all’esposizione fotografica dell’artista lucano Salvatore La Battaglia (sito internet), che farà da cornice all’iniziativa.

Nell’intenzione di proporre un argomento forse già da molti conosciuto (ma mai affrontato a sufficienza) sotto un nuovo punto di vista, che permettesse così di offrire maggiore risalto all’iniziativa nonché di stimolare maggiormente l’attenzione del pubblico, abbiamo pensato di invitare a presenziare non solo esperti e studiosi del fenomeno (criminalità organizzata e – più precisamente – mafia), ma anche e soprattutto personalità appartenenti alla società civile che vi sono state direttamente coinvolte e che quindi possano relazionare il pubblico sulle proprie esperienze personali.

A questo scopo, l’intera conferenza si articolerà principalmente e a partire dal racconto autobiografico di Pino Masciari (sito personale e voce su Wikipedia), imprenditore edile calabrese. Più volte ricattato, vittima di violenze ed estorsioni nonché ostacolato nella sua attività imprenditoriale dalla ‘ndrangheta, a partire dagli anni ’90 il sig. Masciari ha svolto un’intensa attività di denuncia, per la quale attualmente è impegnato in qualità di testimone di giustizia e costretto a vivere sotto scorta (è stato inserito nel Programma di protezione promosso dallo Stato). Insieme alla moglie Marisa, ha recentemente pubblicato il libro autobiografico Organizzare il coraggio – La nostra vita contro la ’ndrangheta (scheda del libro), a testimonianza proprio della sua storia.
L’intervento del sig. Masciari in seno alla conferenza calcherà presumibilmente gli argomenti e la struttura presenti nel suo stesso libro.
Insomma, mi sento di poter dire con estrema sicurezza che Pino Masciari ha “una bella storia da raccontare”.

Al racconto del sig. Masciari si affiancherà successivamente quello di Antonio Mazzeo (blog), giornalista e scrittore siciliano che da anni segue con interesse e professionalità l’inquietante rapporto tra criminalità organizzata e grandi opere del nostro Paese, con particolare attenzione alle infiltrazioni malavitose negli appalti riguardanti i lavori per il ponte sullo Stretto di Messina.
Grazie a un continuo e attento studio delle indagini e dei processi promossi e portati avanti dalla magistratura siciliana, il sig. Mazzeo ha recentemente dato una forma alla sua attività di indagine, pubblicando il libro-inchiesta I padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (scheda del libro).

Ai due (che hanno già confermato la propria partecipazione) verrà affiancata la presenza di istituzioni e politici locali (ci stiamo ancora lavorando…), presumibilmente di due parlamentari e del Commissario o del Tenente della Guardia di Finanza di Lanciano, se questi vorranno accettare l’invito che verrà formalizzato nei prossimi giorni. Speriamo anche nella presenza delle associazioni impegnate nella lotte alla mafia. L’invito sarà esteso anche alla Giunta e al Consiglio comunale di Lanciano, e in particolare inviteremo il Sindaco ad aprire la conferenza con un saluto alla cittadinanza, sicuri della sua presenza.

A margine dell’iniziativa, oltre all’esposizione di cui ho già accennato, Stefano Barbati, musicista e artista lancianese (sito personale), curerà una sessione di reading (“narrazione orale di opere”) di poesie e testi sul tema, occupandosi personalmente dell’accompagnamento musicale.

Inutile dire che durante l’iniziativa potranno essere acquistati entrambi i libri sopra menzionati. Stiamo anche lavorando a una nostra produzione, che vorrebbe raccogliere i migliori articoli da noi prodotti negli ultimi tre anni di attività del giornale, anche per finanziare l’iniziativa e soprattutto per far conoscere il nostro impegno anche oltre lo schermo e il web.

Sì, la data scelta non è tra le migliori e non sarà semplice riempire la sala. Qualcuno (molti) preferirà andare al mare o rimanere fuori Lanciano. Ma il programma è ricco, direi “inedito” e soprattutto promette di essere originalmente interessante. Si spera che questa volta non ci siano scusanti. Cercate di partecipare…

di MIRKO PAGLIAI

Fonte: www.mirkopagliai.it

Se è notte si farà giorno

Il 12 agosto a Lanciano si terrà l’iniziativa contro le mafia organizzata da Die Brucke e patrocinata dal Comune.

L’iniziativa intitolata Se è notte si farà giorno avrà luogo presso il Polo Museale S. Spirito con inizio alle ore 19,00 e vedrà la partecipazione esclusiva di Pino Masciari e Antonio Mazzeo; sarà inoltre accompagnata dalle musiche di Stefano Barbati.

Presto ulteriori dettagli.

Eventi Die Brucke

Eventi Die Brucke nasce dalla necessità di avere uno spazio web sugli eventi organizzati nell’ambito del progetto Die Brucke.

Die Brucke è una testata giornalistica regolarmente registrata presso il Tribunale di Lanciano che ha il suo punto di riferimento nell’omonimo giornale online:
http://www.diebrucke.it

Questo blog serve per informare e gestire gli eventi e le iniziative di Die Brucke.

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